Invenzione a tre voci
        Lilli
        L’Isolano
        Signori, il baritono
        Il Rondò del Caffè Ristoro
        Fotogrammi del tempo a Stonehenge
        Guardami, ascoltami, baciami!
        Maria Antonietta
        Io eros, tu eri
        Fuoco di Sagittario
        Futuro prossimo
        Le finestre di Madame Mère
        Ultima lettera immaginaria di Maria Messina a Giovanni Verga
        Una cavalletta sotto il bicchiere
        Le sorelle Agnesi: la gloria del mondo, la gloria del cielo
        Comunismo, addio?
      Giacomo Puccini: donne, speranze, illusioni
        TITOLO DELL'OPERA: "Invenzione a tre voci"
        GENERE: commedia
        N°. ATTI: atto unico
        DURATA: 45'
        ANNO DI STESURA:1982
        DEPOSITATO  SIAE: 18/3/83 – Prot. 2/ 3826
        AMBIENTAZIONE: un appartamento
        EPOCA: ai giorni d'oggi
        PERSONAGGI: la Pittrice, la Fotografa, 1° Socio, 2° Socio, il Ragazzo, la Ragazza, il Portiere
        ARGOMENTO: tre coppie di personaggi vivono dividendo lo stesso spazio abitativo ma ignorando volutamente, ciascuna coppia, la presenza delle altre due. Per sfuggire la forzata convivenza, le tre coppie decidono di cambiare casa ma finiscono per ritrovarsi, grazie alle trame di un personaggio simbolico, il portiere, che tenta in ogni modo di costringere i sei personaggi a dialogare tra loro, in una nuova casa comune dove, dopo un incerto e vano tentativo di comunicazione, ritornano a vivere ignorandosi come nella situazione precedente.
        1a RAPPRESENTAZIONE ANNO: 1983
        TEATRO: La Maddalena, Roma
        ATTORI: Laura Colombo, Bianca Maria Stanzani, Germana Martini, Francesco Di Gennaro, Fabrizio D’Agostino, Antonio Gullo, Isaac Gorge.
        REGIA: Camilla Migliori
TITOLO DELL'OPERA: "Lilli"
        GENERE: dramma
        N°. ATTI: 2
        N°. SCENE: 4 quadri
        DURATA: 1h, 30'
        ANNO DI STESURA:1982
        DEPOSITATO SIAE: 12/8/1982 – Prot. 2/11864  (con il titolo “Oltre il gioco dell’illusorio”) e 30 /8/1984 – Prot. 2/8098 (con il titolo “Lilli”)
        AMBIENTAZIONE: un pensionato per anziani
        EPOCA:  contemporanea
        PERSONAGGI: Elisa, Giuseppe, Graziella, Emma  e l'Inserviente. 
        ARGOMENTO: durante le loro ultime giornate, cadenzate dal quotidiano rituale delle colazioni, pranzi e cene, i pensionanti rivelano l'angusta limitatezza della vita che hanno vissuto sacrificando la parte più vitale e gioiosa di se stessi a un ideale (uno diverso per ciascuno di loro) in cui hanno creduto di trovare la propria realizzazione e in cui invece sono rimasti imprigionati, come dietro una maschera, un ruolo fisso, stabilito per sempre. Ciascuno è chiuso nel ricordo della sua esistenza, convinto che solo la sua vita possa essere degna di essere chiamata "vita". Solo Elisa, la più giovane dei quattro pensionati, non ha mai avuto un ruolo ben preciso, né una missione da compiere, né un ideale a cui sacrificare la propria vita. 
        E proprio dentro di lei si fa sentire Lilli, una voce interiore, scherzosa ma ricca di sapienza che condurrà Elisa al di là dei noiosi rituali quotidiani, al di là della cronaca, al di là dei rapporti convenzionali ed esteriori con gli altri, fino ad una comprensione più ampia e profonda del gioco dell'esistere.
        Ia RAPPRESENTAZIONE ANNO:  1988
        TEATRO: Tordinona, Roma
        COMPAGNIA: Cooperativa Incontri
        ATTORI: Vanna Polverosi, Ivano Stacciali, Tatiana Farnese, Vera Furlan
        REGIA: Camilla Migliori
        PUBBLICAZIONE: nella rivista Ridotto  n. 10/11 – Edizioni Siad, Roma, 1987 
        PREMI: “Primo Sipario” per il testo
  “Riconoscimento Giovani Emergenti Premio Polifemo 1988” per testo e regia.
        
TITOLO DELL'OPERA:   "L'Isolano"
        GENERE: dramma
        N°. ATTI: 2
        DURATA: 1h, 30'
        ANNO DI STESURA: 1984  (I versione)  1994  (versione definitiva)
        DEPOSITATO SIAE: 27 – 7 – ’84 – Prot. 2/8065
        AMBIENTAZIONE: luoghi della memoria
        EPOCA: i ricordi si riferiscono a un tempo compreso tra il 1918 e il 1959
        PERSONAGGI: Ennio Porrino adulto, Ennio bambino, la Madre
        ARGOMENTO: lo spettacolo nasce dall'intrecciarsi di molteplici codici espressivi: il testo recitato, la musica classica del compositore sardo Ennio Porrino (Cagliari, 1910 / Roma, 1959) , i canti popolari sardi, la proiezione di diapositive, il balletto e l'azione coreografica.  E’ un viaggio nella memoria che il protagonista compie, alla fine della sua esistenza terrena, per ritrovare e rivivere un’ultima volta le tappe salienti della sua esperienza di uomo e di musicista. Figure ricorrenti nel ricordo sono la Madre ed Ennio bambino: dal loro rapporto fatto di amore e complicità nasce nel futuro compositore la nostalgia per la sua terra e l’ammirazione per quella musica popolare che sarà poi fonte d’ispirazione del musicista adulto.
        PUBBLICAZIONE: in Il segno indelebile, Editori Laterza, Bari, 2000 
        nella rivista Fermenti, Anno XXXVII, n. 232
TITOLO DELL'OPERA: "SIGNORI, IL BARITONO"
        GENERE: monologo con arie d'opera
        N°. ATTI: 2
        DURATA: 1h
        ANNO DI STESURA: 1992
        DEPOSITATO SIAE: 18/12/1992 – Prot. 2/14366
        AMBIENTAZIONE: lo studio di uno psicanalista
        EPOCA: ai giorni d'oggi
        PERSONAGGI:  Il Baritono e lo Psicanalista/pianista 
        ARGOMENTO: durante due sedute di psicoanalisi, un baritono, ossessionato dalla paura di essere un “cattivo”, narra la nascita, lo sviluppo e il lieto fine di una terribile crisi baritono-esistenziale. Tra una confessione e l’altra, i piccoli episodi di avventure quotidiane vengono rivissuti epicamente, attraverso le arie dei più noti compositori del teatro d’opera italiano, fino alla finale ed inevitabile risoluzione del baritono di accettare e godersi felicemente la propria strutturale e proverbiale “cattiveria”.
        Ia RAPPRESENTAZIONE ANNO: 1993
        RASSEGNA: Teatro di donne, donne di teatro
        TEATRO: Teatro Nuovo, Salerno
        COMPAGNIA: Cooperativa Incontri
        ATTORE:-BARITONO: Valerio Marletta
        REGIA: Camilla Migliori
TITOLO DELL'OPERA: "Il Rondò del Caffè Ristoro"
        GENERE: commedia
        N°. ATTI: 2
        N°. SCENE: 7 quadri
        DURATA: 1h, 4O'
        ANNO DI STESURA: 1983
        DEPOSITATO SIAE:25/7/1984 – Prot. 2/8065
        AMBIENTAZIONE: un piccolo paese nella campagna romana
        EPOCA: ai giorni d'oggi
        PERSONAGGI: Silvia, Delia, Serenella, il Cameriere, il Vecchio, il Presentatore radiofonico, un Fonico
        ARGOMENTO: durante una vacanza estiva, tra i tavolini del Caffè Ristoro, si intrecciano le storie di tre donne, tre differenti generazioni, con problematiche diverse, ma ciascuna specchio e complemento dell'altra e unite dal comune  amore per la musica. Silvia ha studiato composizione ma, dubbiosa sulle proprie capacità e possibilità, ha per ora abbandonato la sua maggiore aspirazione e dà lezioni di solfeggio a Serenella, una ragazzina timida e impacciata che si prepara a superare il suo primo esame di musica. L'arrivo di Delia, compositrice di successo, rimette in discussione l'incerto equilibrio di Silvia che nella musicista affermata cerca un modello e uno stimolo a ritrovare le proprie aspirazioni e capacità.
        Tra le tre donne si instaura quindi un difficile rapporto di insegnamento/apprendimento che culmina con la partenza di Delia, il superamento dell'esame di Serenella e la comprensione da parte di Silvia dell'insegnamento che Delia ha voluto darle: ciascuno è il solo vero maestro di se stesso.
        Il percorso interiore di Silvia si realizza scenicamente attraverso l'uso di flash back (a volte solo sonori, altre volte anche visivi) che fanno rivivere, intrecciati al presente, ricordi e situazioni sia di un passato lontano (infanzia e adolescenza) sia di quello appena trascorso in scena. In quest'ultimo caso lo spettatore rivede azioni già viste poco prima in scena ma che nella ripetizione rivelano, come sotto una lente di ingrandimento, l'importanza che Silvia stessa dà a certi particolari discorsi o situazioni.
        PUBBLICAZIONE: nella Collana Inediti Siad, Editori e Associati, Roma, 1992.
        PREMI: 3° Premio "Anticoli Corrado" 1984 
        Segnalazione Concorso I.D.I. 1984
        
TITOLO DELL'OPERA: "Fotogrammi del tempo a Stonehenge"
        GENERE: dramma
        N° ATTI: 3
        DURATA: 1h,40
        ANNO DI STESURA: 1983 (I versione) 1998 (versione definitiva)
        DEPOSITATO SIAE: 16/12/ 1986 – Prot. 2/12145/GN
        AMBIENTAZIONE: il circolo megalitico di Stonehenge
        EPOCA: dal medioevo (I e III atto)  ai giorni nostri (II atto)
        PERSONAGGI: Re Artù, Viviana, Perceval, il Mendicante (che nel II atto si trasformano rispettivamente in: Professore, Leonora, Marco e la Guida), la Fanciulla e il Mago.
        ARGOMENTO: nel cerchio sacro dei megaliti di Stonehenge, il tempio di Merlino, re Artù, Perceval e Viviana aspettano un segno, una profezia, un aiuto dal grande mago, vegliando un'intera notte.
        Con un viaggio attraverso il tempo, nello stesso luogo, ai giorni nostri, un Professore, il suo assistente Marco e la sua collaboratrice Leonora si trovano costretti, contro la loro volontà, a passare una notte tra quelle inquietanti pietre.
        Nelle loro angosce, nelle loro richieste è l'eco delle paure e dei desideri di Artù, Perceval e Viviana e a quest'ultimi toccherà all'alba (dopo un altro viaggio nel tempo, a ritroso) incontrare Merlino e invocare da lui la magia risolutrice.
        Ma Merlino, annunciando la sua prossima sparizione dalla terra, restituisce loro la forza e la dignità di uomini capaci di trovare risposte da sé e in sé.
        PUBBLICAZIONI: Fermenti, Roma, 2005 – Bulzoni, Roma, 2009
        PREMI: Premio Nazionale Anna Borra 2004
        Motivazione della Giuria composta da Silvana Folliero (Presidente), Domenico Cara, Velio Carratoni e Maria Grazia Lenisa: il testo della Porrino, nella sua profonda e vasta articolazione, attraversa il Tempo e lo Spazio nella pienezza e alla presenza delle magiche pietre di Stonehenge. La leggendaria storia di Re Artù, di Perceval e di Merlino valica le frontiere umane e terrestri facendoci rivivere oggi, anche con personaggi contemporanei, il perenne mistero dell’attesa e dell’eterno ritorno. Un’opera di grande rilevanza scenica e poetica, e là dove l’elemento teatrale si fa fluidità di pensiero, si apre l’infinita via della Luce.”
TITOLO DELL'OPERA: "Guardami, ascoltami, baciami!"
        GENERE: commedia
        N°. ATTI: atto unico
        DURATA: 30'
        ANNO DI STESURA: 1983
        DEPOSITATO SIAE: 9/6/1992 – Prot. 2/4993/GN
        AMBIENTAZIONE: un vagone ferroviario
        EPOCA: contemporanea
        PERSONAGGI: L'Attrice, il Ragazzo e il Controllore. 
        ARGOMENTO: un giovane attore incontra un'attrice famosa nel vagone di un treno. Eccitato dall'incontro e angustiato dal poco tempo a sua disposizione per "fare colpo" sulla donna, il ragazzo inventa tutte le stranezze possibili per attirare l'attenzione dell'attrice. Tra un'entrata e l'altra dell'invadente controllore, l'aspirante attore recita, canta, implora e infine si dichiara alla stupefatta attrice cantandole con foga un brano della Boheme.
        La donna si diverte, si intenerisce, il ragazzo le ruba un bacio ma... il treno arriva alla stazione e il sogno finisce: in ricordo del breve attimo di felicità ottenuto l'aspirante attore dona alla famosa attrice una scatola di cioccolatini al caffè da assaporare in sua memoria!
        Ia RAPPRESENTAZIONE (in inglese) ANNO: 1993 
        RASSEGNA: Festa italiana
        TEATRO: Nat Horne  Theatre di New York
        COMPAGNIA : Love Creek Productions
        
TITOLO DELL'OPERA: "Maria Antonietta"
        GENERE: dramma
        N°. ATTI: 2
        N°. SCENE: 5
        DURATA: 1h, 4O'
        ANNO DI STESURA: 1989
        DEPOSITATO SIAE: 11/4/1989 – Prot. 2/4039/GN
        AMBIENTAZIONE: la reggia di Versailles e la prigione della Conciergerie a Parigi.
        EPOCA: dal 1770 al 1793 
        PERSONAGGI: Maria Antonietta, regina di Francia - Conte Mercy, ambasciatore di Maria Teresa d'Austria - Abate Vermond, lettore della regina - Conte d'Artois, fratello di Luigi XVI - Contessa Giulia di Polignac, amica  intima della regina - una dama di corte - Rosalia  - un carceriere - 2  gentiluomini e 2 dame di corte - 2 popolani e 2 popolane
        ARGOMENTO: dall'entrata in Francia come delfina quindicenne, all'ultima lettera scritta nella cella della Conciergerie, la figura di Maria Antonietta viene presentata non tanto sotto il profilo strettamente storico e politico quanto sotto quello psicologico e umano.
        La sua storia è quella di una donna normale, con un carattere mediocre che, posta in una situazione eccezionale - di fortuna prima e di sventura poi -, è costretta a un'improvvisa e violenta maturazione attraverso il dolore.
  "C'est dans le malheur qu'on sent d'avantage ce qu'on est": la scoperta finale che Maria Antonietta fa sul senso più profondo della regalità come dominio di sé più che sugli altri, è ciò che della sua esperienza resta come valore universale.
        Ia RAPPRESENTAZIONE ANNO: 1995
        TEATRO: Roma,Teatro Cavalieri
        ATTORI: Evelina Nazzari, Emanuela Amato, Lucia Batassa, Maurizio Romoli, Antonio Serrano, Giacomo Rosselli
        REGIA: Camilla Migliori
        PUBBLICAZIONI: nella Collana Scritti di Teatro, ENAP, Roma 1992 
        nella rivista Ridotto  n. 8/9 – Roma, 1995.
        PREMI: Segnalazione "Premio Vallecorsi" 1991. 
      
TITOLO DELL'OPERA: "Io eros, tu eri"
        GENERE: comico
        N°. ATTI: atto unico
        DURATA: 20'
        ANNO DI STESURA: 1993
        DEPOSITATO SIAE: 23/5/1994 – Prot. 2/8573 GN
        AMBIENTAZIONE: un salotto 
        EPOCA: contemporanea
        PERSONAGGI: Anna Paola (cinquant’anni) e Giulio (cinquantacinque)
        ARGOMENTO: in una mattinata domenicale Giulio, famoso scrittore, decide di fare un’improvvisata a una sua antica fiamma, Anna Paola, presentandosi, senza preavviso, a casa di lei.
        La donna accoglie l’inaspettata visita con piacere misto a stupore ma subito si rende conto che Giulio è sempre lo stesso: pieno di sé, egoista e vanaglorioso.
        Dopo i primi convenevoli, il fantasioso scrittore sembra essere riafferrato dai ricordi del passato e in un crescendo di eccitazione e autosuggestione vorrebbe coronare in un amoroso amplesso le riaffiorate emozioni della prima giovinezza.
        Per questa volta Anna Paola riuscirà a ridimensionare gli entusiasmi di Giulio ma chissà… per lui, tutto potrebbe ancora accadere!
        Ia RAPPRESENTAZIONE ANNO: 2004
        RASSEGNA: Dopo Pirandello I edizione
        TEATRO: Teatro della Memoria, Milano
        ATTORI: Loredana Martinez, Marino Campanaro
        REGIA: Natalia Dell’Era
        PUBBLICAZIONI: in Le Isabelle, Besa Editrice, Nardò (Le), 2003 
TITOLO DELL'OPERA: "Fuoco di Sagittario"
        GENERE: drammatico
        N°. ATTI: 2
        DURATA: 1h e 30'
        ANNO DI STESURA: 1991
        DEPOSITATO SIAE:30/6/1993 – Prot.  2/6395 GN
        AMBIENTAZIONE: un'ampia cucina in stile artigianale 
        EPOCA: fine estate 1991
        PERSONAGGI: PIETRO CIMATTI, il poeta, trapassato a sessant'anni, sei mesi prima dell'inizio dell'azione. - FAUSTO, 25 anni, il figlio della prima moglie di Pietro - ROSITA, 40 anni, la seconda moglie di Pietro - ENRICO, 35 anni, il migliore amico di Pietro - GIANNI RUGGERI, un collega più o meno coetaneo di Pietro - MARCO MARIANI, altro collega più giovane di Pietro.
        ARGOMENTO: in occasione di una serata organizzata per ricordare il poeta Pietro Cimatti da poco scomparso, si ritrovano nella cucina di casa sua la moglie Rosita, il figlio della prima moglie, Fausto, il miglior amico di Pietro, Enrico, molto più giovane di lui, e due colleghi di lavoro. Alla riunione assiste - invisibile agli occhi degli altri - lo stesso Cimatti che ai ricordi più o meno convenzionali dei colleghi, ai rimproveri e alle recriminazioni del figlio e alla struggente nostalgia della moglie, risponde ora abbandonandosi alla commozione del ricordo, ora smascherando impietosamente ipocrisie ed egoismi. 
        Attraverso le parole dei presenti e ad alcuni flash back si ricostruiscono i momenti salienti dei rapporti che legavano ciascuno di loro al poeta. Ne viene fuori l'immagine di un uomo "scomodo", implacabile nemico di ogni compromesso, immerso in una ricerca spirituale autonoma, fuori dalle religioni istituzionalizzate, capace di cercare sempre il senso più profondo delle cose e di dare agli altri l'aiuto e la comprensione che spesso a lui erano stati negati. Nel secondo tempo si ritrovano, dopo qualche mese, Rosita, Enrico, Fausto e - sempre a loro invisibile - Pietro. Per tutti e quattro è il momento di tagliare con il passato, di staccarsi, anche se con fatica, dal ricordo per rientrare in un presente che li attende ciascuno per vie diverse. Anche Pietro deve continuare il suo cammino ma prima vuole salutarli, deve ancora dire qualcosa e lo dirà brindando a champagne, per incrociare un'ultima volta il suo bicchiere con quelli che ancora devono restare nel mondo legati al loro corpo.
        Ia RAPPRESENTAZIONE ANNO: 2001
        MANIFESTAZIONE: Ricordo di Pietro Cimatti a dieci anni dalla morte
        TEATRO: Diego Fabbri, Forlì
        COMPAGNIA: Il Pantano
        ATTORI: Roberto Bisacco, Ludovica Modugno, Maurizio Palladino, Matteo Chioatto, Vanni Materassi, Pieraldo Ferrante
        REGIA: Camilla Migliori
        REPLICHE: Rassegna Drama Studio 2001, con il patrocinio del Comune di Roma, Teatro Politecnico, Roma, 2001.
        PUBBLICAZIONI: Editrice La Mandragora, Imola, 2001
        nella rivista Ridotto (n.5 – 2001) Edizioni Siad
        PREMI: Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica Premio Betti ‘98
        Segnalazione Premio Fondi La Pastora ‘93
TITOLO DELL'OPERA: "Futuro prossimo"
        GENERE: grottesco
        N°. ATTI: atto unico
        DURATA: 30'
        ANNO DI STESURA: 1993
        DEPOSITATO SIAE: 23/5/1994 – Prot. 2/8573 GN
        AMBIENTAZIONE: una strada
        EPOCA: futuro
        PERSONAGGI: Lui e la Signora
        ARGOMENTO: il testo vuole rappresentare, in un’ipotetica ma non tanto assurda proiezione nel futuro, quello che potrà essere il vivere quotidiano delle nostre città di domani. 
        Nei loro abitanti, dietro una falsa apparenza di eleganza ed efficienza, si nasconde una carica aggressiva irrefrenabile capace di trasformare anche una donna benestante e raffinata, come la protagonista di questo atto unico, in un’assassina per niente pentita, anzi orgogliosa della propria capacità di aggressione. 
        La violenza deve apparire, dalle parole della Signora, come cosa “normale”, abituale modo di comunicazione tra le persone che non sanno più porsi gli uni verso gli altri che in termini di sopraffazione o sconfitta.
        La riuscita del personaggio si basa sulla capacità dell’interprete di alternare, in modo voluto e caricato, uno stile elegante e raffinato (al limite dell’affettazione) con un tono aspro e volgare per rendere appunto il contrasto tra l’aspetto esteriore con il quale la Signora vorrebbe apparire agli altri e la reale natura del suo essere capace di esprimere solo prepotenza e voglia di eliminare ad ogni costo qualunque ostacolo che crei disturbo.
        A fare da contrasto al personaggio della Signora c’è un Venusiano, della cui provenienza si saprà solo alla fine della pièce, che con toni sempre più accorati manifesterà il suo stupore e dolore nello scoprire l’odio che serpeggia ovunque nella civiltà terrestre.
        PUBBLICAZIONE: in Quaderni di Dialettica a cura di Silvana Folliero, Roma, Fermenti 2005
        PREMI: Secondo classificato al Premio Letterario Nazionale “Lago Gerundo” – Quinta edizione 2007– Comune di Paullo 
        Motivazione della Giuria: “Stefania Porrino coglie in questo lucido testo la violenza che mina oggi, anche le persone “perbene”, come lei stessa le definisce, e che è destinata, in un futuro prossimo, a crescere ulteriormente. Una violenza gratuita, frutto di nevrosi assai comuni e che nulla ha a che fare con quella prodotta dalla miseria e dall’emarginazione”.
        
TITOLO DELL'OPERA: "Le finestre di Madame Mère"
        GENERE: dramma
        N°. ATTI: atto unico
        DURATA: 30'
        ANNO DI STESURA: 1995
        DEPOSITATO  SIAE: 23/2/1996 – prot. 2/2387 GN
        AMBIENTAZIONE: salotto di Palazzo Bonaparte
        EPOCA: 1833
        PERSONAGGI: Letizia Ramolino (83 anni) e Giacomo Baratti (giovane carbonaro)
        ARGOMENTO: E' l'ultimo giorno di Carnevale e la madre dell'Imperatore, costretta all'immobilità da una frattura al femore e quasi cieca, è adagiata sulla sua poltrona accanto alle finestre che danno su un'animatissima piazza Venezia. La monotonia delle sue ormai tristi giornate è interrotta da un'insolita visita: un giovane carbonaro, amico di suo nipote Luigi Napoleone (il futuro Napoleone III), viene a chiederle, su consiglio dello stesso nipote,  di nascondere in casa sua un amico ricercato dalla polizia austriaca e pontificia. In un primo tempo Letizia rifiuta: è stanca, fiaccata da un destino che dopo averle concesso i massimi onori non le ha risparmiato dolori e tragiche disillusioni; davanti a lei sente l'impulsivo ma travolgente entusiasmo dei giovani che vogliono lottare e tentare di cambiare il mondo, inseguendo un sogno di libertà e di grandezza. Letizia vorrebbe rifiutare, in nome della prudenza e della saggezza degli anni, ma il desiderio di non tradire la fiducia che il giovane Baratti e il nipote Luigi Napoleone ripongono in lei e l'antico indomito orgoglio libertario che ha segnato sin da giovane la sua vita, la spingono infine a dare l'aiuto richiesto. Al dialogo tra le due generazioni fa da contrappunto, dalla piazza sottostante, il succedersi dei giochi e dei festeggiamenti che resero famoso il Carnevale romano: la corsa dei cavalli, il lancio dei confetti, le mascherate, i moccoli.
        Ia RAPPRESENTAZIONE ANNO: 1996
        RASSEGNA: Accadde a Roma - Nove atti unici - Nove protagoniste con il patrocinio del Comune di Roma – Ufficio Progetti Donna
        TEATRO: Palazzo dell’Esposizione, Roma
        ATTORI: Anna Lelio e Lucio Arisci
        REGIA: dell’Autrice
        PUBBLICAZIONE: in Accadde a Roma - Nove atti unici - Nove protagoniste, Edizioni Costa & Nolan (1996)
TITOLO DELL'OPERA: "Ultima lettera immaginaria di Maria Messina a Giovanni Verga
        GENERE: dramma
        N°. ATTI: atto unico
        DURATA: 20'
        ANNO DI STESURA: 1997
        DEPOSITATO  SIAE: luglio '97
        AMBIENTAZIONE: casa di Maria Messina
        EPOCA: 1925
        PERSONAGGI: Maria Messina - il padre - il primo amore - zia Fifì - l'innamorato respinto - la cameriera
        ARGOMENTO: questo atto unico - quasi un monologo - si incentra sulla poco nota figura della scrittrice siciliana Maria Messina, nata a Palermo nel 1887 e morta a Pistoia nel 1944 dopo una ventennale, tremenda malattia, la sclerosi multipla, che lentamente la costrinse all'immobilità e, come narratrice, al silenzio. La sua attività letteraria, che comprende numerose novelle e alcuni romanzi, si svolse negli anni compresi tra il 1909 (la prima pubblicazione) e il 1928 (l'ultima).
        Definita da Borgese "una scolara di Verga" per la sua adesione alla poetica verista e per la sua "sicilianità di razza, di nascita e di sentimenti", nella finzione teatrale la scrittrice viene presentata nel momento in cui, scoperta la sua malattia, decide di scrivere un'ultima immaginaria lettera al suo maestro Giovanni Verga  per affidare al suo paziente ascolto le riflessioni, i sogni infranti, le impotenti ribellioni, le speranze deluse e le paure di una donna, di una scrittrice, che sente di essere destinata all'oblio. Raccontando allo scrittore la sua vita, la Messina si identifica via via nelle parole e nelle storie degli 'umili' tante volte da lei descritti, così da nascondere ogni volta la realtà del suo vissuto dietro la 'maschera' del personaggio. 
        1^ RAPPRESENTAZIONE: 1998
        TEATRO: Trapani
        COMPAGNIA: Morgan
        ATTORI: Carla Tatò
        REGIA: Carlo Quartucci
        ALTRE REPLICHE: in Sicilia, 1998; a Roma nell’ambito della Rassegna Il cielo sopra Sicilia, 1999
        NUOVO ALLESTIMENTO: Teatro Politecnico, Roma, 2006, con Mirella Bordoni, regia di Mirella Bordoni
        PUBBLICAZIONE: in Accadde in Sicilia, Antonio Pellicani Editore, Roma, 2000
                
TITOLO DELL'OPERA: "Una cavalletta sotto il bicchiere"
        GENERE: commedia
        N°. ATTI: atto unico
        DURATA: 1 ora
        ANNO DI STESURA: 1998
        DEPOSITATO SIAE: 14/ 12/ '98
        AMBIENTAZIONE: il palcoscenico di un piccolo teatro
        EPOCA: contemporanea
        PERSONAGGI: la nonna (intorno agli 80 anni), Teresa (poco più di 30 anni), Claudio (poco più di 20 anni)
        ARGOMENTO: in una città invasa da un'apocalittica invasione di cavallette, i due fratelli Teresa e Claudio decidono di rifugiarsi nel loro piccolo teatro dove potranno continuare a vivere e a lavorare senza dover più girare ogni giorno per la città col rischio ogni volta di essere assaliti da quei voracissimi e disgustosi animaletti. Con loro hanno portato la nonna, un tempo grande attrice, ma che ormai vive in un mondo tutto suo, fatto di ricordi di teatro, di copioni, suggeritori e una manciata di battute famose tratte da "Il giardino dei ciliegi", "Giulietta e Romeo", ecc. I due fratelli cercano di adattarsi alle difficoltà del vivere mettendosi a lavorare: Teresa prova i suoi monologhi, Claudio immagina di dirigere una grande orchestra per poi finire a comporre canzonette su uno stonato pianoforte. In realtà il grande dolore, la grande assenza che pesa sulla loro vita e di cui le fameliche cavallette sono le principali colpevoli è la mancanza del pubblico: per chi recitare, per chi fare musica se nessuno osa sfidare le cavallette per uscire di casa ed entrare in un teatro? Ma improvvisamente tutto sembra poter cambiare: qualcosa di nuovo succede. E le cavallette?...
        Ia RAPPRESENTAZIONE ANNO: 1999
        TEATRO: Teatro Due, Roma
        COMPAGNIA: Associazione Studio 12 e Compagnia Il Pantano
        ATTORI: Tatiana Farnese, Evelina Nazzari e Daniele Carnini
        REGIA: Camilla Migliori
        PUBBLICAZIONE: Associazione Studio 12, Roma, 1999 
        PREMI: 1° Premio "Studio 12" 1998.
      
TITOLO DELL'OPERA: "Le sorelle Agnesi: la gloria del mondo, la gloria del cielo"
        GENERE: drammatico
        N°. ATTI: atto unico
        DURATA: 1 ora
        ANNO DI STESURA: 1998
        DEPOSITATO: in data 14/12/98
        AMBIENTAZIONE: Milano,  casa delle sorelle Agnesi
        EPOCA: 1799
        PERSONAGGI: Maria Gaetana Agnesi, Maria Teresa Agnesi e Paola Agnesi
        ARGOMENTO: In una rapida successione di brevi quadri, vengono presentate le storie di Maria Gaetana Agnesi (1718/1799), famosa matematica, filosofa e mistica, di sua sorella Maria Teresa (1720/1795), abile musicista (interprete e compositrice) e della sorellastra Paola (1751/1824), una delle fondatrici dell'ospedale milanese Fatebenesorelle. Il nodo drammatico delle vicende rivissute dalle tre sorelle sta nella rinuncia al mondo della scienza e alle sue soddisfazioni "mondane" che Maria Gaetana compie in nome di una ricerca meno mentale e più interiore e che si concretizza per lei nella totale dedizione di se stessa all'assistenza fisica e morale dei malati e dei sofferenti.
        1a MISE EN ESPACE: con Loredana Martinez e Marisol Gabbrielli, Milano, Teatro della Memoria 2005, Rassegna Anima Mundi.
        2a MISE EN ESPACE: con Paola Gassman, Loredana Martinez e Evelina Nazzari, Roma, Teatro Cometa off, 2006.
        PUBBLICAZIONE: in Donne di Milano, Editoria & spettacolo, 2005
        PREMI: Segnalato al Premio Antonelli – Castilenti 2000. 
        Motivazione della Giuria: “Testo di notevole interesse per la base storica su cui costruisce i ritratti, i destini, le parole di tre personaggi femminili del passato, illustri ognuno nel suo campo. E’ assai notevole anche la perizia, con cui intreccia la trama dei rapporti fra i tre personaggi e tra loro e il mondo esterno.” 
      
TITOLO DELL'OPERA: "Comunismo, addio?”
        GENERE: commedia
        ATTI: 2
        DURATA: 2 ore
        ANNO DI STESURA: 2002/2004
        DEPOSITATO  SIAE: in data 11- 3 - 2005
        AMBIENTAZIONE: una nave fluviale, in Ucraina
        EPOCA: ai giorni d'oggi
        PERSONAGGI: Stefania, Lidija, Giannino, L’Avvocato, Maria.
        ARGOMENTO: l’azione si svolge durante una piacevole crociera sul fiume Dniepr, in Ucraina. L’incontro-scontro con alcuni turisti, prototipi del qualunquismo e della peggiore destra italiana, si trasforma per la protagonista, Stefania, in un’occasione per ricordare e rivedere, con gli occhi disincantati di adulta, tutta la propria formazione politica dagli anni della adolescenza, vissuti con passione nel liceo romano “Giulio Cesare”, attraverso il periodo della delusione e del distacco dall’impegno politico, fino al recupero del senso più profondo della militanza giovanile e dei valori – sempre validi – che avevano determinato le scelte iniziali. Alla storia della protagonista si intreccia quella di una guida turistica di origine tartara, Lidija, che con la sua esperienza diretta di vittima staliniana, offre spunti dialettici alle riflessioni finali di Stefania: davvero dobbiamo dire definitivamente addio al comunismo?…
        PUBBLICAZIONE: in Donne e Teatro 2007, Edizioni Borgia, Roma, 2007
        nella Collana Teatro Italiano Contemporaneo a cura della SIAD, Bulloni, Roma, 2009
        PREMI: Primo Premio Donne e Teatro 2007
        Motivazione della Giuria presieduta da Franca Angelini: “il tema, noto al nostro cinema, ma inedito nella drammaturgia italiana, è trattato con grande leggerezza e senza eccessi di sovraccarichi narrativi. Agili i dialoghi, notevoli le psicologie dei personaggi. Copione di ampio respiro.
        
        
        TITOLO DELL'OPERA: "Giacomo Puccini: donne, speranze, illusioni”
      GENERE: monologo con arie d’opera
      ATTI: 1
      DURATA: 1 ora
      ANNO DI STESURA: 2008
      DEPOSITATO SIAE: 29/12/2008
      AMBIENTAZIONE: nello studio del M° Puccini
        PERSONAGGI: il Soprano e Puccini
        ARGOMENTO: Nella notte del 4 novembre 1924, alla vigilia della partenza di Puccini per una clinica di Bruxelles, dove invano si cercherà di salvarlo dalla morte che lo attende, una misteriosa figura femminile entra nello studio del Maestro. 
        Alternando al canto delle più famose arie pucciniane ricordi, riflessioni e lettere d’amore, la donna rivive insieme al compositore il suo percorso sentimentale e artistico: le donne amate, le speranze e le illusioni di una vita ricca di passioni, di gioie intense e profondi dolori.
        Solo al termine dell’incontro la donna rivela al Maestro la sua vera identità: è la donna-soprano, il suo specchio, la sua Interprete. Colei che, cambiando nome e voce ogni volta, avrà il privilegio di vivere in scena i suoi personaggi, di trasmettere al pubblico le emozioni del Compositore, anche quando egli stesso non ci sarà più ed eternare così la sua gloria.
        Ia RAPPRESENTAZIONE ANNO: 2008
        TEATRO: Agorà
        COMPAGNIA: Associazione Percorsi d’Autore
        ATTRICE-SOPRANO: Carla Carretti
        PIANISTA: Mauro Andreoni
        REGIA: dell’Autrice